Piacenza, è ancora sciopero a Ikea logistica

Filt Cgil: “Accordo senza chi rappresenta il 70% dei lavoratori non ha senso per il movimento sindacale, per i lavoratori e per Ikea”

Non possiamo accettare un accordo che escluda la firma del sindacato che rappresenta il 70 per cento dei lavoratori dell’impianto, chiediamo la corretta applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro”. E’ ancora sciopero al magazzino DC1 di Ikea a Piacenza. La Filt Cgil denuncia “una forzatura delle procedure e una violazione palese del CCNL che prevede il passaggio dei lavoratori diretto, e senza soluzione di continuità, nei cambi appalto con il mantenimento dei diritti maturati”. A partire dalla serata di ieri, 26 agosto, la Filt è stata coostretta a dichiarare l’ennesimo sciopero al magazzino DC1 di Ikea a Piacenza legato al cambio appalto tra coop Sigma e coop San Martino.

Una prima assemblea ha proclamato sciopero e si è svolta nella serata del 26 agosto, mentre questa mattina alle 6, nel piazzale di fronte ai capannoni della logistica del colosso del mobile svedese, si è svolta una seconda assemblea alla presenza del segretario regionale e territoriale, Floriano Zorzella. L’assemblea ha confermato la protesta, e quindi lo sciopero tuttora in corso.

“Dopo un passaggio infruttuoso all’Ispettorato Territoriale del Lavoro previsto dalle procedure del contratto, oggi abbiamo chiesto alla Prefettura di Piacenza di convocare un incontro urgente tra le parti”, spiega Zorzella. “ Nelle assemblee di queste ore, decine di lavoratori ci hanno informato di aver ricevuto dalla coop. San Martino una telefonata con la richiesta di firmare la lettera di assunzione per il passaggio, legato al cambio appalto, dalla coop. Sigma alla coop. San Martino dal 1 settembre 2020. La risposta dei lavoratori, non concordata, è stata identica: è stata quella di chiedere se il verbale era stato firmato anche dalla Filt Cgil di Piacenza, e così non era. Un accordo che non prevede la firma del sindacato maggiormente rappresentativo, con oltre il 70% degli iscritti nel magazzino, non ha senso per i lavoratori, per il movimento sindacale ma nemmeno per Ikea che è sottoscrittrice del protocollo 21 dicembre 2015 che codifica le prassi corrette nei cambi appalto. Ecco, queste prassi restano lettera morta proprio in Ikea?” si chiede Zorzella.

“San Martino – conclude la Filt – vanta un modello cooperativistico basato su un rapporto stretto con i propri soci ma in questa circostanza evidenzia quello che potremmo chiamare ‘il lato oscuro della cooperazione’, avendo dichiarato fin da subito che il mantenimento dei diritti contrattuali dei lavoratori non era nei suoi obiettivi negoziali. Per la Filt, e per i lavoratori in sciopero, questo atteggiamento è inaccettabile”.

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