Piazza Cavalli: le bici sfrattano la movida motorizzata (anche se per poco)

I due ragazzi che abbiamo scelto per la copertina di questo articolo sono, sebbene involontariamente, il simbolo del sabato sera, appena trascorso, in piazza Cavalli.
Si allontanano dal centro, bicicletta alla mano, chiacchierando in amicizia e sobrietà alcoolica. Gambe e cervello idealmente contrapposte alla follia del 24enne che, sette giorni fa, ha dato fondo a qualche bicchiere di troppo ed all’acceleratore della sua macchina, travolgendo un povero ciclista e schiantandosi contro un albero.
Questa notte, anche se solo per poche ore, piazza Cavalli è tornata ad essere miracolosamente pedonale. Ben due amministrazioni, in tanti anni, non sono state capaci di far rispettare il divieto di transito e di sosta all’ombra del Gotico ed hanno lasciato impunemente scorrazzare le macchine della movida motorizzata. Un caparbio architetto, Ezio Trasciatti, davanti al tragico incidente di via Giordani e via Nasoli, ha pensato fosse necessario dare un segnale ai millenials, facendo capire loro, innanzitutto, che in piazza ci si può venire anche a piedi od in bicicletta e che non è necessario sgasare e sgommare per sentirsi ”fighi”.
Così, attraverso Facebook ha chiamato a raccolta amici e conoscenti lanciando un’idea, quella di occupare simbolicamente la piazza con tante biciclette, impedendo alle auto di transitare e di sostare (dove peraltro vige un divieto assoluto). All’appello hanno risposto una cinquantina di persone, fra cui parecchi membri del gruppo “Fiab Piacenza Amolabici”.
Contemporaneamente il Comune ha mobilitato una pattuglia della Polizia Municipale che ha avuto il suo bel da fare, “spalettando”, a convincere i giovani automobilisti a fare dietro front, avanti march. Niente multe, anche perché, visto l’elevato numero di trasgressori, sarebbe stato impossibile multarli tutti, con solo due agenti sulla strada. A vigilare sulla manifestazione dei ciclisti c’erano anche carabinieri ed agenti della questura.
Qualche ragazzo, incuriosito, si è avvicinato al gruppo delle due ruote, chiedendo spiegazioni su quanto stava succedendo; la maggior parte dei ragazzi ha bellamente ignorato il curioso manipolo di pacifici gilet gialli. Va comunque detto che, nonostante lo stop alle auto, i locali della zona erano comunque animati. Del resto due passi a piedi non hanno mai fatto male a nessuno.
Vista l’età media dei ciclisti intorno alle 23 “si è fatta una certa” e così i prodi manifestanti hanno abbandonato il simbolico campo di battaglia. Poco dopo anche le varie forze dell’ordine hanno lasciato la piazza. Giusto in tempo perché la notte della movida motorizzata potesse riconquistare quello spicchio di città che, ogni sabato, appartiene loro.
In ogni caso Ezio Trasciatti ha promesso che lui ed i suoi amici terranno d’occhio la situazione e non escludono di ripetere l’iniziativa fra qualche sabato.
Le azioni simboliche non risolvono i problemi ma servono, se non altro, per portare alla ribalta temi che rimarrebbero altrimenti sotto-traccia.
L’unico modo per tenere la movida a quattro ruote lontana dal Gotico – come tutti sanno benissimo – è l’installazione del vigile elettronico, ossia di telecamere che registrano le targhe di chi accede senza essere autorizzato, emettendo salate multe. Chissà che la giunta Barberi “non si dia una movida” e si decida finalmente decida a fare la spesa!

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