Protocollo d’Intesa sul “Disagio Giovanile”, Falco: “Non individuiamo colpevoli, ma immaginiamo soluzioni”

Al centro dell'iniziativa i ragazzi, con una serie di iniziative

Siglato un importante protocollo in Prefettura con il prefetto Falco e la sindaca Barbieri

Importante protocollo d’Intesa siglato questa mattina in Prefettura sul “Disagio giovanile”, anche se è riduttivo definirlo in questi termini. Molte e variegate le realtà coinvolte per “la creazione di un modello operativo innovativo di dialogo intergenerazionale ed interistituzionale per la prevenzione strutturale del disagio giovanile“.

Oltre alla stessa Prefettura sono coinvolti comune, Provincia, Ufficio Scolastico Provinciale, Consulta provinciale degli studenti di Piacenza, AUSL, AGe (Associazione Italiana Genitori), Associazione Genitori Piacena 4. MOIGE (Movimento dei Genitori), nonchè Teatro Gioco Vita in qualità di partner organizzativo. Quest’ultimo avrà un ruolo non marginale nel protocollo, infatti è preposto alla creazione ed organizzazione di laboratori teatrali che possano far emergere le proprie emozionianche mediante la rappresentazione scenica, favorendo l’uscita da situazioni di solitudine nelle quali talvolta e oggi troppo spesso i ragazzi incappano, rifugiandosi dietro uno schermo.

La sindaca Barbieri in rappresentanza di Comune, Provincia e Fondazione Teatri di cui è presidentessa, ha sottolineato ancora una volta l’importanza del gioco di squadra. “E’ intenzione di tutti capire il giusto approccio – ha precisato -, l’adulto troppo spesso ritiene di avere delle soluzioni che poi si rivelano fallimentari, è importante chiedere direttamente ai ragazzi cosa vogliono. Questa iniziativa ci vede partecipi come promotori di un percorso”.

L’approccio che pare indicato nelle righe del protocollo sembra quello del teatro, come lo stesso Prefetto Falco ha evidenziato: “Il problema del disagio era presente anche nel momento del mio insediamento nel settembre 2017. Il protocollo parte dalle tante iniziative positive che vengono fatte a Piacenza, vogliamo rendere i ragazzi e i genitori protagonisti di una narrazione collettiva nuova, coinvolgendo i ragazzi a teatro per una possibile soluzione a problematiche che talvolta non hanno spiegazione, spesso ci capita di avere a che fare con ragazzini di 12, 13 anni in coma etilico all’Ospedale, un Prefetto non può rimanere con le mani in mano. Continueremo ad andare nelle scuole con le Forze di Polizia che già fanno tanto, avendo la preoccupazione che si è abbassato il livello di riferimento”.

Lucrezia Galli, rappresentante della Consulta provinciale degli Studenti, ha chiarito che talvolta non bastano neanche le Forze dell’Ordine a scuola. “Si crea un muro, vi è una sfida nei confronti degli adulti che fa anche parte della nostra crescita. Sono contenta che questo progetto metta al centro i ragazzi, perchè se persistono episodi di cyberbullismo, significa che qualcosa non va”.

In questo senso, il direttore generale dell’Ausl Luca Baldino ha aggiunto anche che “quando si parla di abusi si parla di cose serie, lo vediamo spesso con i ragazzi he arrivano al Pronto Soccorso. Le situazioni di cui si parla sono sempre esistite, ma oggi vi sono nuovi mezzi di comunicazione. Noi partiremo con una serie di incontri, per ripensare ciò che già stiamo facendo attraverso un confronto con ragazzi e genitori”.

Il gruppo di lavoro sopra menzionato avrà l’obbligo da protocollo di trovarsi almeno una volta a trimestre, e i lavori saranno coordinati da un dirigente della Prefettura, coadiuvato di volta in volta da un dirigente del Comune, della Provincia e dell’Ufficio Scolastico Provinciale. Il protocollo avrà durata biennale e potrà essere rinnovato tacitamente. 

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