Regionali. Cavalli: “Fiume Po, risorsa strategica”

Secondo il rappresentante della Lega il Grande Fiume va valorizzato concretamente e la regione non deve "pensare turiticamente" solo alla Riviera romagnola

Valorizzare il fiume Po attraverso una politica di cambiamento che svisceri in modo condiviso e coordinato le potenzialità di tutto il mercato turistico regionale tutto l’anno e non si limiti alla Riviera romagnola durante l’estate.

Così il piacentino Stefano Cavalli, candidato per la Lega alle prossime elezioni regionali, interviene sulle potenzialità del Grande Fiume, ricordando la proclamazione da parte dell’Unesco della media valle del Po come riserva per l’uomo e la biosfera. “Come caorsano – afferma Cavalli – sono particolarmente sensibile al tema. Rendere finalmente più attrattiva la sponda emiliana potrebbe dare davvero una spinta a tutto il nostro territorio, ma sono necessari investimenti seri e strategici, che riescano ad incentivare il turismo fluviale, abbinandolo alle nostre eccellenze enogastronomiche e a un’offerta culturale che – complici anche il rinvenimento del “Ritratto di signora” di Gustav Klimt e la vicinanza con Parma, capitale della cultura – si sta arricchendo.
Piacenza deve valorizzare tutto il suo territorio, dalla pianura alla montagna e la nostra sponda sul Po deve essere attrezzata con una cartellonistica ben pianificata ed efficace e naturalmente con punti informativi per i turisti e con strutture ricettive in zone attrezzate con pontili. Risulta fondamentale anche un’attività di comunicazione e promozione degli eventi condivisa dai Comuni interessati e dalla stessa Regione. Come sottolineato dalla nostra candidata alla presidenza della Regione Lucia Borgonzoni, la politica messa in atto dalla Giunta Bonaccini in termini di turismo è stata pigra e autoreferenziale e nello specifico credo che le risorse destinate al rilancio del Grande Fiume siano state insufficienti. Dobbiamo mettere da parte gli interventi spot – conclude Cavalli – perché al rilancio del turismo servono servizi di qualità e collegamenti strutturali”.

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