Scuole, l’ex ministro Fioramonti: “Azzolina chieda scusa e affronti i problemi veri”

Secondo il parlamentare "L’errore del Governo Conte è soprattutto la mancanza di capacità organizzativa”

Lorenzo Fieramonti

“Siamo davvero sicuri di poter garantire la massima sicurezza nelle scuole, o stiamo guardando dati parziali, incompleti, su cui è anche difficile fare una valutazione scientifica?”, dichiara l’ex ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Lorenzo Fioramonti, nel corso di un’intervista ad iNews24.it.

Fieramonti già in quota Cinque Stelle ora fa parte del Gruppo Misto della Camera dei Deputati. Nel novembre 2019, in un’intervista a Il Messaggero, aveva  dichiarato di essere pronto a rassegnare le proprie dimissioni qualora nella Legge di bilancio 2020 non fossero stati trovati fondi per 3 miliardi di euro da destinare all’istruzione. Si dimetterà, con una lettera invita al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte il 25 dicembre dello stesso anno, cessando dalla carica il 30 dicembre.

“Credo che ci sia un problema di autorevolezza del Governo, che purtroppo in un anno ha perso tempo dietro a problemi finti come i banchi e non è intervenuto invece, su questioni vere.  In questo momento sono in Germania, qui c’è un sistema di tracciamento migliore del nostro, un programma di vaccinazione molto più efficace. Noi non abbiamo un piano vaccini altrettanto efficiente, abbiamo classi composte da più di venti studenti, strutture scolastiche che non sono meglio organizzate che in Germania: siamo davvero sicuri di poter garantire la massima sicurezza nelle scuole, o stiamo guardando dati parziali, incompleti, su cui è anche difficile fare una valutazione scientifica? Io aprirei le suole, ma in piena sicurezza. Chiederei scusa pubblicamente perché abbiamo perso un anno, ma la pandemia ci ha colto di sorpresa. Lascerei le scuole in Dad fino alla fine di gennaio e intanto lavorerei sulle questioni vere, per poter riaprire il primo febbraio in sicurezza e non con le finestre aperte per far circolare l’aria. Per prima cosa, chiediamo un protocollo nazionale per il tracciamento dei contagi e della quarantena. Ad oggi, dopo un anno, ogni scuola, ogni Asl segue modalità incoerenti, non organiche e non strutturate su come gestire il tracciamento dei contagi e la quarantena. Quindi chiediamo un protocollo nazionale, in accordo con le Regioni, in modo che tutti sappiano cosa fare quando c’è un contagio, come interagire e come comunicarlo. Un’altra cosa che suggeriamo ormai da tempo è installare in ogni aula un sanificatore dell’aria in continuo, che permetterebbe di chiudere le finestre durante l’inverno. È vergognoso che mentre fuori ci sono zero gradi, gli studenti debbano stare in aula col giubbotto, la mascherina e le finestre aperte. Questo apparecchio si potrà usare anche quando la pandemia da Covid-19 sarà terminata. Infine, chiediamo di intervenire su un protocollo per la Dad, mettendo a disposizione un’unica piattaforma nazionale”.

“Penso che i governi debbano continuare ad operare quando dimostrano efficacia, altrimenti devono essere sostituiti o modificati, almeno in parte. Il punto è se, durante la pandemia, il Governo con questa conformazione riesca ad essere efficace. Se no, cambiarlo è responsabilità di tutti. Oggi ci ritroviamo con un piano vaccinale lento e scuole fragili rispetto a qualche anno fa. L’errore del Governo Conte è soprattutto la mancanza di capacità organizzativa”.

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