Simone Tizzoni (Geokinetic): “Non facile interpretare le ordinanze di chiusura, periodo difficile”

Simone Tizzoni al lavoro. (Dal profilo Facebook di Geokinetic)

“Con la palestra chiusa saremo costretti a un periodo molto difficile”. Simone Tizzoni, cotitolare con Ruggero Bongiorni della Geokinetic, un centro di riabilitazione piacentino con annessa palestra, ci testimonia le difficoltà di tanti imprenditori piacentini rimasti senza reddito ma con tante spese. “Bisogna che Piacenza abbia le stesse agevolazioni della zona rossa”.

E’ uno dei tanti imprenditori “colpiti” dall’ordinanza che impone la chiusura di una serie di strutture frequentate dal pubblico, fra cui le palestre. Forse il centro riabilitativo avrebbe anche potuto tenerlo aperto, chiudendo solo la palestra ma nel dubbio ha deciso di chiudere tutto.

 

Perché dubbio?
«Purtroppo non è facile interpretare le ordinanze. Noi ad esempio non siamo riusciti a capire se eravamo o meno inclusi in questo blocco e se lo eravamo solo per la parte palestra o per tutto. Ieri pomeriggio ho chiamato chiunque: il Caf, la Prefettura, il Comune, la Polizia Municipale. Non sono riuscito ad avere una risposta chiara ed univoca. Così anche se avevo fatto disinfettare ed igienizzare ogni angolo, alla fine ho deciso di restare chiuso. Non vorrei mai che oltre al danno economico mi arrivasse pure la beffa di una denuncia penale. Finché non capisco esattamente com’è la situazione, non posso riaprire. La domanda vera, senza risposta, è: ce la faremo a reggere?

Intende a sopportare le conseguenze di questa chiusura forzata?

«Nella zona rossa, da quanto mi è stato riferito, c’è o ci sarà un contributo da parte dello Stato o degli Enti Previdenziali che si faranno carico di parte della malattia dei dipendenti. Noi a Piacenza invece non siamo né carne né pesce. Abbiamo restrizioni similari a quelle della zona rossa ma non siamo in zona rossa. Quindi – se qualcuno non interviene – ce li sogniamo gli aiuti. Io ho dipendenti, spese fisse. Non so come reggere tutto questo senza introiti. Le ordinanze devono essere accompagnate da un piano immediato di sostegni».

Si profilano danni enormi per tutta l’economia
«Ad essere colpiti non siamo solo noi delle palestre. Ci sono i bar. Ho amici con negozi nei centri commerciali che dovranno stare chiusi nel week-end. Non discuto i provvedimenti sul piano sanitario, non ho sufficienti elementi per farlo e la salute resta al primo posto. Decisioni così drastiche si prendono solo se prima si è concordato con la Regione e con il Governo di estendere anche a Piacenza le stesse agevolazioni e tutele economiche della zona rossa. Altrimenti è un disastro.
Poi, al di là della nostra area geografica temo che il virus non si blocchi solo agendo per slogan e misure apparentemente eclatanti che alla fine rischiano solo di generare una “politica del panico”».

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