Per tutti i lavoratori caduti durante la pandemia

Primo Maggio, Festa dei lavoratori. Mai come in questo frangente storico il lavoro e la competenza sono divenuti una necessità imprescindibile. Medici e infermieri, prima di essere eroi, come vengono spesso definiti, sono lavoratori. 153 di loro hanno perso la vita (dati aggiornati al 29 aprile). Se volete sapere chi sono, c’è un sito che li ha elencati tutti perchè, come spiegato dal presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli “i nomi dei nostri amici, dei nostri colleghi, messi qui, nero su bianco, fanno un rumore assordante. Così come fa rumore il numero degli operatori sanitari contagiati, che costituiscono ormai il 10% del totale”.  Medici e infermieri anche oggi non possono permettersi di fare “festa”.

C’è poi ovviamente chi non era medico, ma aveva altra occupazione.

Le partite Iva, gli operai delle PMI, i parrucchieri e le estetiste, bar, ristoranti, commercianti, agricoltori, donne con il lavoro fuori casa e in casa, tutti loro invece sperano di mantenerlo il lavoro. Alcuni l’hanno già perso, e devono rimboccarsi le maniche ormai usurate da tutte le volte che hanno intrapreso questa operazione.

Un Primo Maggio senza piazze, in linea con i tempi, silenziosamente assordante. Si resiste, perchè solo così si può ripartire.

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