Via Sant’Antonino: strada chiusa “a sorpresa” per tre mesi e cittadini infuriati

Gli abitanti hanno scoperto dei lavori di ripavimentazione solo questa mattina, tramite un volantino, e chiedono al Comune alternative di parcheggio. Il cantiere sarà diviso in tre tratti, con inagibilità totale della carreggiata

Risveglio con “brutta” sorpresa quello odierno per gli abitanti di via Sant’Antonino che hanno trovato affisso sui portoni di casa l’avviso dell’inizio lavori di rifacimento della pavimentazione. Un cantiere che prenderà il via il 22 giugno 2023 per concludersi dopo 12 settimane, ai primi di settembre, salvo intoppi. Sarà diviso in tre tranche, la prima da largo Battisti a vicolo San Martino, la seconda fino a via Felice Frasi e la terza fino a piazza Sant’Antonino. Dal volantino sembrerebbe di capire che anche via Felice Frasi (nel tratto fino a via Sopramuro) sarà interessata dai lavori, ma in questo caso non è dato sapere quanto dureranno né quando partiranno.

Un cantiere di grande impatto, su una asse viario importante nel centro storico, di cui gli abitanti non erano stati preventivamente informati. La chiusura al traffico sarà totale, fatto salvo il passaggio pedonale sui marciapiedi. Questo significa che chiunque abbia un’automobile o una moto ed un posteggio nella via dovrà scegliere se lasciarla ferma, parcheggiata per quattro settimane, senza possibilità di utilizzo, oppure se spostarla prima dei lavori,  non sapendo però dove metterla.

«Tre mesi di lavoro per rifare la pavimentazione della via  – ci dice un abitante del primo tratto – mi sembrano davvero un tempo lunghissimo. Mi domando perché non si sia concordato con la ditta appaltatrice di lavorare su turni più ampli, almeno serali, se non notturni, in modo da ridurre al minimo il disagio».

«I cittadini non contano mai niente – rincara la dose un negoziante con affaccio sulla strada. – Un lavoro così lungo ed invasivo andava quantomeno spiegato ed anticipato a chi qui vive e lavora, così da poterci organizzare. Invece niente, un cartello lasciato nottetempo, quasi di nascosto ed un numero di telefono da contattare che in pratica serve a ben poco. Adesso dovrò capire come fare sia per trovare un posteggio per la macchina, sia per gestire il carico e lo scarico delle merci».

Una signora che abita con la madre anziana ed invalida in un palazzo della via si dice molto preoccupata «non so come farò a gestire gli spostamenti di mia madre, malata e costretta su una carrozzina. Non credo di riuscire a passare sul marciapiedi. Venerdì della prossima settimana la devo portare ad una visita medica e non so come potrò fare. Poi scusi, la macchina dove la metto? Mi paga il comune un posto auto sostitutivo visto che è il comune a crearmi il disagio?»

Un’altra residente nella via si lamenta non tanto dei lavori in sé ma di quella che definisce mancanza di programmazione ed assistenza «Non commento il foglietto come unica modalità di comunicazione, perché potrei dire cose sconvenienti. Noi siamo in quattro in famiglia ed abbiamo due macchine, con relativo posto auto, che usiamo per raggiungere i posti di lavoro. Come faremo per questo scampolo di giugno e per tutto luglio? Dove le mettiamo le auto? Si è deciso di rifare la strada, bene! Al di là del fatto che magari ci si poteva mettere un po’ meno tempo, perché il comune non ha previsto alternative per gli abitanti? Era troppo difficile predisporre nelle aree blu limitrofe alcuni posti auto riservati ai cittadini “sfrattati”? Oppure fare un accordo con qualche parcheggio in zona (ad esempio la Cavallerizza)? Non poteva il Comune, che causa tutto questo, trovare anche un rimedio? Abbiamo chiesto informazioni al numero riportato sul volantino e non sanno nulla al riguardo. Ci hanno consigliato di rivolgerci all’ufficio permessi ZTL, che però non a cosa dire. Una situazione assurda. Siamo “espropriati” dei nostri garage e nessuno ci sa dare risposte. Non solo. Abbiamo anche chiesto alla signora dell’ufficio comunale che ci ha risposto come faremo, nei due mesi successivi, vista l’area pedonale ed i sensi unici e ovviamente non ha saputo risponderci. Se il sindaco vorrà fare qualche passo fuori dal municipio e venire a prendere un caffè con noi, sarmo ben lieti di ofrirglielo, spiegandole i nostri problemi!».

 

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