La Buona Destra: “contenti che i nostri concittadini musulmani possano pregare in una moschea”

Sono numerose (da Cugini del PD al nuovo movimento di destra) le prese di posizione politiche contrarie alla visione della Lega che non vuole la trasformazione del circolo islamico in moschea

Ieri avevamo pubblicato alcune esternazioni di esponenti della Lega sulla trasformazione del centro culturale islamico di Piacenza in una vera e propria moschea. Non solo un atto formale ma anche sostanziale perchè tale classificazione permetterebbe – ad esempio – di poter professare il proprio credo anche in questo periodo di pandemia, come avviene nelle chiese, cosa invece impossibile nella sede di una semplice associazione.

Alle parole del Carroccio sono seguite varie prese di posizione di segno opposto, a partire da quella del consigliere comunale PD Stefano Cugini che commentando il nostro post su Facebook ha scritto «Trovo veramente squallido parlare di priorità e cercare di mettere gli uni contro gli altri. Ma quali priorità? Cosa avrebbe lasciato indietro, cosa avrebbe scalzato dalla lista delle priorità una pratica burocratica depositata e arrivata a fine iter (tra l’altro per silenzio assenso)? Forse che gli uffici dell’urbanistica non possono più lavorare perché gli studenti non vanno a scuola e ci sono i vaccini da fare?
Ma per favore! Parlatevi la prossima volta.  in vera e propria moschea oggi arrivano opinioni opposte seppure provenieni dalla stessa area politica».

Oggi sull’argomento interviene invece il nuovo schieramento politico Buona Destra (nelle cui fila milita il consigliere comunale Michele Giardino) che esprime una visione di destra molto diversa da quella della Lega.

«Ci sono schiere di persone che una certa politica nostrana esclude: esclude dal riconoscimento di una dignità pubblica, dalle decisioni ufficiali, dalla realtà. Sono gli invisibili del nostro tempo. Eppure, si tratta di persone che vivono, lavorano, mettono su famiglia, fanno figli, spendono i loro soldi, pagano le tasse, come tutti. E pregano.

Buona Destra ritiene che il diritto dei nostri concittadini musulmani di pregare in una moschea vada rispettato. A chi pensa che ciò non debba e non possa accadere finché sarà impedito di benedire una chiesa in territorio islamico, Buona Destra risponde che l’Italia è una democrazia, non una teocrazia. Nel nostro dna è impressa la cultura della libertà, non la legge del taglione.

La reazione retrograda e medievale della Lega, che continua a dirsi contraria a ogni moschea nel nostro territorio, impone alla destra liberale presente nel Paese di alzare la voce e di dissentire.

Fare politica significa governare una comunità partendo dall’esistente. Amministrare una città richiede una capacità di calarsi nella realtà per poterla gestire al meglio. Noi pensiamo sia un dovere proprio della politica, di gestire al meglio la realtà. E la realtà dell’Italia dice che i flussi migratori hanno popolato le nostre città di persone con pelle di diverso colore, portatrici di culture differenti e di differenti religioni.

Purtroppo, soprattutto a destra, resiste una idea di politica che nega la realtà perché ne rifugge la complessità o, peggio, perché incapace di governarne le difficoltà. L’effetto è sotto gli occhi di tutti. La società italiana è lacerata su molti fronti e c’è chi continua ulteriormente a lacerarla. Buona Destra intende ricucirla.

Dalla collaborazione di tutti, dall’armonia tra tutti coloro che abitano uno stesso territorio deriva il bene per una comunità. È l’unione a fare la forza, non la contrapposizione intestina e cieca. Le energie vanno convogliate nella stessa direzione, non disperse.

Siamo contenti che i nostri concittadini musulmani possano riunirsi e pregare liberamente in una moschea. Di chiunque sia il merito di questo passo avanti verso un più alto livello di convivenza civile, Buona Destra se ne compiace».

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